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Perché abbiamo sempre ragione?

La ragione? E' sempre dalla nostra parte!

Buongiorno caro collega, professionista, imprenditore o imprenditrice.

Oggi, desidero toccare e farvi riflettere su un argomento apparentemente banale e che invece, quasi quotidianamente, tocca le sensibili corde delle nostre relazioni sociali ed ancor di più quelle professionali. E' un argomento figlio della saggezza popolare e che sovente diamo per automatico, per scontato. Scopriremo molto presto che non lo è affatto e che dalle nostre reazioni dipende molto del successo o meno delle nostre iniziative imprenditoriali. Ve ne consiglio la lettura: ne scopriremo delle belle! Entriamo nel vivo........... 

Ti sei ma chiesto/a se sei nello "stato utile"? (ad esempio, stato d'animo attivo e propositivo) quando ti trovi ad affrontare un cliente esigente, una grossa trattativa, una negoziazione o un contratto importante?

Oggi, voglio affrontare proprio questo argomento. Apriro' quindi, da subito un breve ciclo di "info-formazioni" proprio su questo tema, utilizzando il consueto METODO 3 C  (del quale sono l'ideatrice e che ho provveduto a registrare alcuni anni fa), partendo di conseguenza  dallo stato di consapevolezza.

Lungo il nostro percorso  acquisiremo  la conoscenza di meccanismi cerebrali (funzionamento e reazione del nostro cervello a determinati stimoli), sino ad analizzare le  tecniche di  controllo dello STATO UTILE che metterò a tua disposizione. Partiamo, quindi!

Come primo passaggio,  ti chiedo di concentrare la tua attenzione sul tuo "stato utile", in modo da amplificarne la consapevolezza. E' molto importante, infatti, avere l'esatta percezione, la consapevolezza (appunto!) di quale sia la condizione più utile, cioè lo stato psico-fisico, che ti serve per avere successo in una determinata circostanza. 

Consapevolezza.

Come in ogni altro percorso che faremo insieme, comprenderai come la chiave della conoscenza siano LE DOMANDE. Questo assioma ci porta ad una prima conclusione di fatto:  lo "stato" è l'insieme delle risposte ad alcune specifiche domande che dovresti farti. Quali? Ne suggerisco alcune:

- Come sto oggi? questa  mattina? in questo preciso momento? 
- Come mi sento? sono tranquilla/o?, nervosa/o?, agitata?, preoccupato?, ansiosa?, felice?, sereno ? irritata? ecc
- Mi sento pronta? mi sento pronto?
- Sono sicura, sicuro di me? 
- Mi sento energico e carico?
- Domanda da 100 punti:(!)  come penso che andrà?

 

Questi ed altri interrogativi che potrai aggiungere tu stesso/a, sono una prima batteria di domande che ti servono per individuare il tuo stato.

L'individuazione del tuo "stato oggettivo" (come mi sento oggi, oggettivamente), l'identificazione del tuo "stato utile" (come è necessario che io mi senta per.....), e la trasformazione da "stato oggettivo  a stato utile" (una sorta di switch!), è esattamente il processo che desidero mettervi a disposizione in questo percorso di  "info-formazione". Passare cioè dal  come mi sento oggi o in questo istante (stato oggettivo), al con quale spirito è utile che io affronti l'incontro, il confronto ecc, (stato utile).

All'inizio, ti sembrerà tutto lungo e laborioso. E' comprensibile anche quel pizzico di sano scetticismo che tutti abbiamo provato prima di conoscere, controllare ed essere consapevoli delle nostre azioni, conseguenti agli impulsi della nostra mente. In realtà, allorquando avremo acquisito la giusta CONSAPEVOLEZZA, la CONOSCENZA dei meccanismi cerebrali alla base dei processi di trasformazione ed allenando il CONTROLLO con le tecniche di cui ti fornirò dotazione, l'intero processo sarà rapido  e automatico. Vedrai, sarà tutto molto  più semplice di quanto tu creda!  Proseguiamo sulla  nostra strada. Da ora in avanti, è in discesa.

Ti anticipo un suggerimento prezioso: prima di un importante appuntamento, trova il tempo di fermarti e dedicarti qualche minuto. Presto, ne apprezzerai l'importanza. Si, ma quanto prima? Quanto tempo ti serve? Tutto, come sempre, dipende da te, da quanto ti sarai allenato ad acquisire  l'automatismo delle tecniche che  vedremo insieme.

Quindi, ti fermi qualche minuto e ti poni le domande (per entrare nello stato utile). Ricorda: dalla sincerità delle tue risposte e dalla loro ponderatezza dipende molto del miglioramento del tuo stato:

- come sto? sto abbastanza bene, sono molto stanca,  sono felice e così via
- come mi sento?  un po' nervoso per l'appuntamento, curioso di vedere come andrà a finire, in ansia  o sereno.
- mi sento pronta? si, conosco la sua attività, conosco bene il settore, ecc;
- oppure NO, è un settore che non conosco, è un cliente  un po' difficile ecc; 
- mi sento energicamente carico o carica? SI, pieno di energie  e positivo. Oppure, NO, scarico, demotivato e pessimista.

Ci sono poi domande particolari, perché  più complesse delle altre, ovvero perché danno origine a processi cerebrali automatici e complessi. Facciamo degli esempi: alla domanda "sono preoccupato?"  Immaginiamo che la tua risposta sia: " Si lo sono". A questo  punto DEVE necessariamente scattare una domanda di ulteriore approfondimento, che è : "cosa mi preoccupa nello specifico?". Vai in profondità  e cerca la vera risposta; ti accorgerai di averla trovata, di averla realmente individuata quando il solo pensiero di quella preoccupazione  ti provocherà fastidio, agitazione. E quando avrai individuato e messo a fuoco  l'origine della tua preoccupazione, ATTIVATI!!!!!  E se è nell'alveo del tuo controllo

NON PRE-OCCUPARTENE! 
OCCUPATENE!

e fallo subito!  Perché  quella pre-occupazione ti depotenzia; quindi se è sotto il tuo controllo, in qualche modo, affrontala immediatamente.

Se non è sotto il tuo controllo, stai sprecando risorse ed  energie su qualcosa che non puoi  controllare. Sposta il focus, trasla la tua attenzione e concentrazione su cose che ti sono più  utili e che puoi potenziare per raggiungere il tuo obiettivo 
CONCENTRATI SU TUTTO CIO' CHE E' SOTTO IL TUO CONTROLLO. PENSIERI ED AZIONI

Un'altra domanda che merita molta attenzione, e sulla quale potrei scrivere un libro per quanto è importante, è la seguente:

COME PENSI CHE ANDRA' ?
Potrà capitarti di leggere una frase che dice: 
"sia che tu pensi che andrà male, sia che tu pensi che andrà bene, probabilmente avrai ragione!"
Ed è proprio così.
Questa domanda è importantissima perché attiva da sola molti meccanismi che potenzialmente andranno ad impattare con efficacia sul risultato finale. 
Ora, con molto piacere, ti descrivo uno dei meccanismi cerebrali che rende questa domanda particolarmente importante per l'esito dei tuoi avvenimenti.

Conoscenza 
Ti sarà sicuramente capitato di avere ragione, giusto?

Pensa  a quella volta, pensa a quella occasione in cui, durante una discussione , ricordi di aver avuto ragione e tuo marito o tua moglie torto. Oppure, a quella volta in cui tu  avevi ragione e tuo padre torto. Pensa magari a quella bellissima volta in cui, dopo  una lunga discussione con un tuo collega, tu avevi ragione e lui  assolutamente torto.

Bene! Oltre probabilmente ad esordire con i fantastici: "te l'avevo detto" o "avevo ragione io",  cerca di ricordarti la piacevole  e perdurante sensazione di adrenalina, benessere, forza, energia  e senso di autocompiacimento che hai provato in quel momento. Addirittura  forse,  stai riprovando  alcune piacevoli sensazioni anche ora,  reimmergendoti in quei tuoi ricordi. Quindi, la reazione al fatto che tu abbia avuto  o che, in casi analoghi, tu abbia ragione, si traduce in una sensazione di piacere che attiva processi psico-fisici e chimici nel tuo corpo e nella tua mente.

Pertanto, converrai con me  che ogni  qualvolta ti sia capitato o ti capita di avere ragione, provi una profonda sensazione di piacere, soddisfazione e compiacimento. E pensa, è così da sempre; sin dalla prima volta, magari da bambino, quando hai provato la gioia, la soddisfazione di essere nel giusto nei confronti del mondo adulto. Cosa accade, pertanto?

Accade una cosa molto semplice. Il cervello è tendenzialmente  ed antropologicamente programmato (fatto salvo specifiche eccezioni) per ottenere il massimo risultato con il minore sforzo. Dove per "il massimo risultato" si intende ed è il tuo benessere psico- fisico. Per raggiungere  il suo obiettivo, il cervello  si affida spesso ad automatismi di vario genere, che sicuramente analizzeremo più avanti, in altre occasioni, durante il nostro percorso.

 Il nostro cervello lavora in funzione  del nostro benessere. Quindi, tra le migliaia di cose che il tuo cervello ha imparato, vi è la  significativa  certezza  che ogni qualvolta che hai ragione, il tuo stato d'animo esprime gioia, soddisfazione, auto-gratificazione, contentezza, felicità e così via.

Se ogni volta che hai ragione, produci reazioni psico-fisiche e chimiche  di piacere, il tuo cervello farà tutto quanto in suo potere affinché  tu  abbia ragione e conseguentemente migliorare il tuo benessere, il tuo stare bene. Giusto? E' il semplice funzionamento della nostra mente.

Bene! Siamo finalmente al nocciolo della questione e lascerò a te le riflessioni più consone alla e sulla conseguenza del meccanismo che ti ho esposto, e che si espande come segue:

Se tu penserai che il tuo importante appuntamento, confronto o riunione andrà bene e ne sarai convinto, avrai un potente alleato: il tuo cervello, che farà tutto ciò che è in suo potere affinché tu possa avere ragione.

Se  al contrario penserai, o comunque ti formerai la tua convinzione che il tuo importante appuntamento andrà male, avrai un potentissimo alleato: il tuo cervello, che farà quanto in suo potere affinché  tu possa avere ragione.

Perché lui sa che quando hai ragione sei contento soddisfatto e sereno.

Elementare, Watson!
Pertanto, come vedi, comunque andrà è probabile che tu abbia ragione! :)

Ti aspetto alla prossima info-formazione sullo stato utile.


 
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